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Il Buddismo: Aung san Suu Kyi

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Buddismo

L’origine del Buddhismo risale al nobile principe
Siddharta Gotama nato in india nel VI secolo a.C., un giorno fece quattro incontri che cambiarono la sua vita:un vecchio malandato,un malato sofferente, un morto portato alla cremazione, un asceta.
Egli si rese conto che la vita è inevitalbilmente segnata dalla sofferenza, dalla malattia, dalla vecchiaia e dalla morte. Siddharta, allora, abbandonò il palazzo reale e tutte le sue ricchezze e condusse per anni una vita ascetica,fatta di profonde meditazioni e di digiuni, finché, una notte bruscamente ebbe un’
illuminazione (da allora Siddharta fu chiamato Buddha nella lingua sancrita l’illuminato): il dolore si può vincere o evitare non desiderando più nulla, il desiderio porta alla sofferenza, questa pratica del non desiderio si può avere con la meditazione e la preghiera.
La via della meditazione per giungere al Nirvana, passa attraverso continue reincarnazioni finché l’individuo si fonde con l’assoluto, liberandosi volta per volta dal desiderio e dalla sofferenza.
LA REINCARNAZIONE:
Come molte altre religioni orientali, anche il Buddhismo insegna che la vita è un eterno ciclo di nascita,morte e rinascita. Vivendo la vita del giusto l’uomo acquista il
karma e nasce nella vita successiva in una sfera più alta, mentre una vita empia porta a rinascere in una sfera inferiore.

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Testimone di Pace



Figlia del generaleAung Sandella fazione nazionalista deldi cui fu segretario dal '39 al '41) e diKhin Kyi, la vita di Aung San Suu Kyi è stata travagliata fino dai primi anni. Suo padre, uno dei principali esponenti politici birmani, dopo aver negoziato l'indipendenza della nazione dal1947, fu infatti ucciso da alcuni avversari politici nello stesso anno, lasciando la bambina di appena due anni, oltre che la moglie, Khin Kyi, e altri due figli, uno dei quali sarebbe morto in un incidente.
Dopo la morte del marito, Khin Kyi, la madre di Aung San Suu Kyi divenne una delle figure politiche di maggior rilievo in Birmania, tanto da diventare ambasciatrice inIndia1960. Aung San Suu Kyi fu sempre presente al fianco della madre, la seguì ovunque, ed ebbe la possibilità di frequentare le migliori scuole indiane e successivamente inglesi, tanto che nel1967, adOxford, conseguì la prestigiosa laurea inFilosofia,Scienze PoliticheEconomia. Continuò poi i suoi studi aNew Yorknel1972ò a lavorare per leNazioni Unite, e in quel periodo conobbe anche uno studioso di cultura tibetana, Micheal Aris, che l'anno successivo sarebbe diventato suo marito, e padre dei suoi due figli, Alexander e Kim.
Ritornò in Birmania nel1988, per accudire la madre gravemente malata, e proprio in quegli anni il generaleSaw Maungil potere e instaurò il regime militare che tuttora comanda in Myanmar. Fortemente influenzata dagli insegnamenti delMahatma Gandhi, Aung San Suu Kyi sposò la causa del suo paese in maniera non-violenta e fondò lail 27 settembre 1988. Neanche un anno dopo le furono comminati gli arresti domiciliari, con la concessione che se avesse voluto abbandonare il paese, lo avrebbe potuto fare; Aung San Suu Kyi rifiutò la proposta del regime.
Nel1990regime militare decise di chiamare il popolo alle elezioni, e il risultato fu una schiacciante vittoria della Lega Nazionale per la Democrazia di Aung San Suu Kyi, che sarebbe quindi diventata Primo Ministro, tuttavia i militari rigettarono il voto, e presero il potere con la forza, annullando il voto popolare. L'anno successivo Aung San Suu Kyi vinse ilpremio Nobel per la Pace, ed usò i soldi del premio per costituire un sistema sanitario e di istruzione, a favore del popolo birmano.
Gli arresti domiciliari le furono revocati nel1995, ma rimaneva comunque in uno stato di semi libertà, non poté mai lasciare il paese, perché in tal caso le sarebbe stato negato il ritorno in Myanmar, e anche ai suoi familiari non fu mai permesso di visitarla, neanche quando al marito Michael fu diagnosticato ilcancro, che di lì a due anni, nel1999, lo avrebbe ucciso, lasciandola vedova.
Nel 2002, a seguito di forti pressioni delle Nazioni Unite, ad Aung San Suu Kyi fu riconosciuta una maggiore libertà d'azione in Myanmar, ma il 2003, il dramma: mentre era a bordo di un convoglio con numerosi supporters, un gruppo di militari aprì il fuoco e massacrò molte persone, e solo grazie alla prontezza di riflessi del suo autista, Ko Kyaw Soe Lin, riuscì a salvarsi, ma fu di nuovo messa agli arresti domiciliari. Da quel momento, la salute di Aung San Suu Kyi è andata progressivamente peggiorando, tanto da richiedere un intervento e vari ricoveri.
Il "caso" Aung San Suu Kyi ha incominciato ad essere un argomento internazionale, tanto che gliStati Uniti d'Americal' Unione Europeafatto grosse pressioni sul governo del Myanmar per la sua liberazione, ma gli arresti domiciliari furono rinnovati per un anno nel2005ulteriormente rinnovati nel 2006
Per quanto sta facendo per la causa del popolo birmano, alcune prestigiose UniversitàinAmerica assegnarle delle lauree Honoris Causa, per il suo grande impegno civile, e per la difesa dei diritti umani e della pace.
I l9 novembre Aung San Suu Kyi ha lasciato la sua abitazione dove era confinata agli arresti domiciliari e ha incontrato il ministro nominato
ad hoc giunta militare al potere per il dialogo con l'opposizione, il ministro dei trasporti Aung Kyi. Un dirigente della Lega nazionale per la democrazia ha detto che Suu Kyi ha anche incontrato tre esponenti del suo partito, che non incontrava da tre anni.
Per il suo impegno a favore dei diritti umani il 6 maggio 2008 Congresso Stati Unit iha conferito la sua massima onorificenza: la Medaglia d'Onore.
Il 3 maggio 2009 il mormone statunitense, John William Yethaw, ha raggiunto a nuoto la casa in cui è costretta agli arresti domiciliari attraversando il lago Inya. Il14 maggiogiunta militare ha arrestato, e il 18 ha processato, Aung San Suu Kyi per violazione degli arresti domiciliari. Il termine dei domiciliari e la liberazione dell'attivista birmana dall'ultimo arresto sarebbero scaduti il 21 maggio. Secondo buona parte della stampa internazionale e la stessa Lega nazionale per la democrazia, l'impresa di Yethaw è stato il pretesto fornito alla giunta militare per mettere fuori gioco Aung San Suu Kyi prima di sottoporre il popolo birmano alla votazione di un referendum per l'approvazione di un testo costituzionale che, di fatto, sancisce la continuazione del potere dei militari sotto forme civili, escludendo del tutto la Lega nazionale per la democrazia.
L' 11 giugno San Suu Kyi è stata nuovamente condannata, questa volta a tre anni di lavori forzati per violazione della normativa della sicurezza che sono stati commutati poi, dalla Giunta militare, in 18 mesi di arresti domiciliari.
Il13 novembre finalmente San Suu Kyi è stata liberata.



Tutto questo è avvenuto e avviene nella Birmania degli ultimi decenni e di tutto questo si dice nel libro “La mia Birmania”, dove dalle risposte di Aung San Suu Kyi alle interminabili domande di Alan Clements si sa non solo di lei ma di un intero popolo. Di esso la donna si fa interprete, con la sua vita, la sua storia s’identifica, della sua anima vive anche se ad ognuna delle tantissime persone che popolano la Birmania si sente uguale. A renderla così modesta, così umile è la religione vissuta con la stessa semplicità di una donna comune, è la condizione dello spirito uguale a quella di una popolana e in nome della quale parla e agisce. Se i suoi “discorsi della domenica” attirano migliaia di ascoltatori significa che nei loro argomenti essi si ritrovano, nella loro morale si riconoscono. E’ una prova che la fede religiosa, il buddismo, al quale Suu Kyi si appella in continuazione, è vissuto in Birmania come principio inalterabile, come regola definitiva e che per i suoi insegnamenti cinquanta milioni di abitanti continuano a rimanere nonviolenti pur di fronte alle ingiustizie, sopportano i soprusi di chi è al potere, credono nella liberazione dalle pene: sarà una redenzione dal male sofferto e risulterà tanto più grande quanto più grave è stato il dolore.
E’ una “rivoluzione spirituale”, una applicazione concreta dei dogmi del buddismo, Aung San Suu Kyi è solo uno degli esempi offerti dal popolo birmano e questa è già una vittoria, quella della fede sulla ragione. Che si verifichi in tempi moderni, quando di sola ragione si vive, è un fenomeno eccezionale, che assuma una dimensione così estesa è un caso unico, un evento straordinario del quale si deve e si dovrà sempre tener conto.



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