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Storia di Gerusalemme e la questione Palestinese

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Il sito di Gerusalemme fu popolato sin dall’età della Pietra; tra il 5000 e il 4000 a.C. gli abitanti della regione furono cacciati dai cananei, che caddero a loro volta sotto la dominazione egiziana nel XV secolo a.C. Verso il 1250 a.C., gli ebrei intrapresero la conquista di Canaan e arrivarono a Gerusalemme duecento anni dopo, al tempo di Davide, re d’Israele. Secondo l’Antico Testamento, Davide decise di fare di Gerusalemme la propria residenza e la capitale del regno, e vi edificò il palazzo reale. Il successore di Davide, Salomone, vi fece costruire il Tempio. In seguito alla secessione delle dieci tribù settentrionali, Gerusalemme rimase capitale solo di quelle di Giuda e Beniamino e la sua importanza diminuì notevolmente.
Venne saccheggiata dai babilonesi nel 587 a.C. e l’intera popolazione venne deportata a Babilonia. Rientrati in patria nel 538, durante il regno di Ciro il Grande, gli ebrei costruirono un secondo tempio e le mura. All’epoca dei Maccabei, ribellatisi ai Seleucidi di Siria (II secolo a.C.), Gerusalemme conobbe un periodo di grande prosperità.

Occupata da Gneo Pompeo nel 63 a.C., la città venne affidata a Erode il Grande. Egli riedificò il Tempio e intraprese la costruzione di numerose opere pubbliche. Dopo meno di un secolo, in seguito a una ribellione contro le autorità romane, Tito distrusse il Tempio (70 d.C.); successivamente, l’imperatore romano Adriano decise di ricostruire la città. La rivolta guidata da Simon Bar Kokeba (131-135 d.C.) venne sedata, Gerusalemme fu distrutta e riedificata con il nome di Aelia Capitolina e divenne colonia romana. Due secoli più tardi, l’imperatore Costantino vi fece costruire la chiesa del Santo Sepolcro.
Occupata dai persiani durante il regno di Cosroe II (614) e riconquistata dall’imperatore bizantino Eraclio (629), Gerusalemme fu presa nel 637 dai musulmani guidati dal califfo Omar I. Passata sotto il dominio dei Fatimidi e dei turchi selgiuchidi, nel 1099, dopo essere stata occupata dai crociati, divenne la capitale del Regno latino di Gerusalemme. Riconquistata dai musulmani con Saladino (1187), tornò sotto la dominazione dell’Egitto musulmano nel XIII secolo. Nel 1517 ebbe inizio la dominazione ottomana, che proseguì sino al 1917, anno della conquista britannica della Palestina. Nel 1947 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò il piano che prevedeva l’internazionalizzazione di Gerusalemme, sotto il controllo delle Nazioni Unite, per favorire la convivenza di ebrei, cristiani e musulmani e consentire l’accesso ai luoghi sacri da parte dei fedeli delle tre religioni.

Presa Gerusalemme
Prsa Gerusalemme
Nella primavera del 1948, tuttavia, gli eserciti di Israele e Giordania occuparono Gerusalemme: Israele occupò il settore occidentale della città e la Giordania la parte orientale. Nel 1950 Gerusalemme fu scelta quale capitale di Israele. Nel corso della guerra dei Sei giorni gli israeliani occuparono il settore giordano, suscitando la condanna da parte dell’Assemblea generale dell’ONU. L’annessione venne ufficializzata nel giugno del 1980, con un decreto approvato dalla Knesset che proclamava Gerusalemme capitale "unita e indivisibile" di Israele.

Le tensioni scaturite da questa situazione hanno contraddistinto i rapporti tra il governo israeliano e la popolazione araba di Gerusalemme nell’ultimo ventennio. La stagione di parziale avvicinamento tra popolazione ebraica e musulmana, che ebbe quale momento maggiormente significativo l’accordo di pace del settembre del 1993 tra Israele e l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) ha subito un tragico arresto con l’uccisione del premier Yitzhak Rabin, nel 1995. "Gerusalemme" Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2009
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