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Il nome di quel campo.

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Il nome di quel campo.
Dal libro "Borgofavola" di Monsignor Catti

C'era una volta un campo verde tra un fosso ed una strada, in questo campo non poteva entrare nessuno perché il re non voleva, ma un giorno per quella strada passarono tre amici erano due bambini ed una bambina. Un bambino era grassottello e simpatico e si chiamava Filippo, l'altro era alto e magro e si chiamava Filiberto, la bambina allegra e sempre sorridente si chiamava Filomena. Essi tornavano a casa ed era già quasi sera quando si trovarono a passare su quel campo. Che bel campo! Esclamo Filippo sarebbe bello poterci giocare, ma Filomena subito disse non si può perché è seminato e se noi pestiamo le piantine il raccolto non ci sarà più. Mentre cosi discutevano lungo il fosso videro una vecchina con un fazzoletto in testa , il vestito rattoppato e una grande borsa. La vecchina li vide e si fermo. Gli chiese "Sapete che cosa vogliono dire i vostri nomi?
I bambini si guardarono fra loro meravigliati. Come i nostri nomi hanno un significato? E qual è. Chiesero alla vecchina.
La vecchina disse il tuo Filippo vuol dire che vuoi bene ai cavalli, e il tuo Filiberto vuol dire risplendente, e Filomena vuol dire colei che è voluta bene.
Si accorsero che era bello avere un nome, un nome con il quale tutti ti possono chiamare. Così pensarono di dare un nome a tutto ciò che incontravano, alla talpa che camminava sotto terra, al topolino di campagna che sgattaiolava felice nell'erba, all'erba cipollina che tutti intorno ed anche al campo che non aveva un nome lo chiamarono Fienarolo. E così ogni giorno si ritrovavano lungo quel fosso vicino a quel campo che ormai aveva un nome per scoprire tutti gli animali piccoli e grandi che li vivevano, per scoprire i fiori che cambiavano con le stagioni, in quel campo senza nome c'era una vita grande e meravigliosa.
Dal libro "Borgofavola" di Monsignor Catti

 
 
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